
I conti correnti rappresentano uno degli strumenti finanziari più utilizzati dagli italiani, sia per la gestione delle spese quotidiane che per la ricezione di stipendi e pensioni. Tuttavia, secondo l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), molti correntisti commettono inconsapevolmente errori che possono portare a una diminuzione costante del saldo mensile. In un contesto economico in cui la gestione oculata delle risorse è fondamentale, conoscere questi errori e imparare ad evitarli può fare una grande differenza. In questo articolo analizziamo i quattro principali errori che svuotano il conto corrente ogni mese, secondo l’ABI, e forniamo consigli pratici per evitarli.
Errore 1: Trascurare i costi di gestione e le commissioni
Uno degli errori più comuni che i correntisti commettono è quello di non prestare attenzione ai costi di gestione del conto corrente e alle varie commissioni applicate dalla banca. Spesso si tende a considerare il conto corrente come uno strumento neutro, dimenticando che ogni operazione può avere un costo, che si tratti di bonifici, prelievi da sportelli di altre banche, emissione di assegni o semplicemente il canone mensile.

Secondo l’ABI, molti clienti non leggono attentamente i fogli informativi e i prospetti dei costi, ritrovandosi a fine mese con addebiti inattesi. Inoltre, la scelta di un conto corrente non adatto alle proprie esigenze può comportare spese aggiuntive, come nel caso di chi effettua numerosi prelievi da bancomat di altri istituti e paga commissioni elevate per ogni operazione.
Per evitare questo errore, è fondamentale confrontare le offerte delle diverse banche, leggere con attenzione i fogli informativi e scegliere un conto corrente che rispecchi le proprie abitudini finanziarie. Oggi esistono numerosi comparatori online che permettono di valutare i costi di gestione dei vari conti e individuare quello più conveniente. Inoltre, molte banche offrono conti a zero spese per determinate categorie di clienti o per chi effettua operazioni prevalentemente online.
Errore 2: Non monitorare le spese ricorrenti e i piccoli addebiti
Un altro errore diffuso che contribuisce a svuotare il saldo del conto corrente riguarda la mancata attenzione verso le spese ricorrenti e i piccoli addebiti. Abbonamenti a servizi digitali, canoni di carte di credito, polizze assicurative collegate al conto e altri pagamenti automatici possono sembrare importi trascurabili, ma sommati mese dopo mese incidono in modo significativo sul saldo.

L’ABI sottolinea come molti correntisti non si accorgano di pagare per servizi non più utilizzati o di avere attivi abbonamenti dimenticati. La domiciliazione automatica delle utenze, se da un lato facilita la gestione delle bollette, dall’altro può far perdere di vista la reale entità delle uscite mensili. Anche piccoli addebiti, come quelli per notifiche SMS o servizi aggiuntivi non richiesti, possono accumularsi nel tempo.
Per evitare questo errore, è consigliabile controllare periodicamente l’estratto conto, verificare la lista degli addebiti ricorrenti e disattivare quelli non più necessari. Alcune banche mettono a disposizione strumenti di analisi delle spese che aiutano a individuare le voci di costo più frequenti e a gestire meglio il proprio budget. Prestare attenzione anche ai servizi accessori attivati automaticamente e richiedere la loro disattivazione se non sono utili.
Errore 3: Utilizzare il conto corrente come strumento di risparmio
Molti italiani utilizzano il conto corrente non solo per la gestione delle spese quotidiane, ma anche come strumento di risparmio, lasciando sul conto somme elevate che non vengono investite o trasferite su strumenti più remunerativi. Secondo l’ABI, questa pratica rappresenta un errore che, nel lungo periodo, comporta una perdita di valore del denaro a causa dell’inflazione e della mancata valorizzazione dei risparmi.

Il conto corrente, infatti, è pensato per la liquidità di breve termine e non offre generalmente rendimenti: anzi, alcune banche applicano costi di giacenza per importi superiori a determinate soglie. Lasciare grandi somme sul conto significa quindi rinunciare a potenziali guadagni derivanti da strumenti di investimento sicuri come i conti deposito, i buoni fruttiferi postali o i fondi comuni di investimento.
Per evitare questo errore, è importante distinguere tra la liquidità necessaria per le spese correnti e i risparmi da destinare a investimenti. Gli esperti consigliano di mantenere sul conto una somma sufficiente a coprire le spese di uno o due mesi, trasferendo il resto su strumenti più adatti alla valorizzazione del patrimonio. In questo modo si evita anche il rischio di prelievi impulsivi e si favorisce una maggiore disciplina finanziaria.
Errore 4: Ignorare le opportunità offerte dalla digitalizzazione
La digitalizzazione ha rivoluzionato il mondo bancario, offrendo ai correntisti strumenti innovativi per la gestione del conto corrente e delle finanze personali. Tuttavia, secondo l’ABI, molti clienti continuano a ignorare queste opportunità, preferendo operare esclusivamente tramite sportello o non sfruttando appieno le funzionalità offerte dall’home banking e dalle app mobile.

Questo atteggiamento comporta diversi svantaggi: oltre a perdere tempo in filiale, si rischia di pagare commissioni più alte per operazioni che online sarebbero gratuite o a costo ridotto. Inoltre, non utilizzare le notifiche push, gli alert per movimenti sospetti e gli strumenti di budgeting digitale significa esporsi maggiormente a rischi di frodi e a una minore consapevolezza delle proprie abitudini di spesa.
Per evitare questo errore, è fondamentale aggiornarsi sulle funzionalità offerte dalla propria banca, attivare i servizi di home banking e imparare a utilizzare le app per monitorare in tempo reale il saldo e i movimenti. Molte banche offrono anche corsi di formazione gratuiti per aiutare i clienti a familiarizzare con gli strumenti digitali. Sfruttare la tecnologia permette non solo di risparmiare tempo e denaro, ma anche di gestire il proprio conto corrente in modo più sicuro ed efficiente.