Come ottenere la pensione minima 2025 con soli 15 anni di contributi: la guida dell’INPS aggiornata

Come ottenere la pensione minima 2025 con soli 15 anni di contributi: la guida dell’INPS aggiornata

La pensione minima rappresenta un importante strumento di tutela sociale per tutti quei lavoratori che, nel corso della loro vita lavorativa, non sono riusciti ad accumulare un montante contributivo elevato. In particolare, molti si chiedono se sia possibile accedere alla pensione minima anche con soli 15 anni di contributi, soprattutto alla luce degli aggiornamenti forniti dall’INPS per il 2025. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio le condizioni, i requisiti e le modalità per ottenere la pensione minima con 15 anni di contributi, offrendo una guida aggiornata e completa per orientarsi tra normative e opportunità.

Cos’è la pensione minima e come funziona nel 2025

La pensione minima è un trattamento economico garantito dallo Stato italiano a chi, pur avendo maturato il diritto alla pensione di vecchiaia, percepisce un importo mensile inferiore a una soglia stabilita annualmente. Per il 2025, secondo le ultime circolari INPS, la pensione minima è stata aggiornata a 598,61 euro mensili (importo soggetto a rivalutazione annuale in base all’inflazione).

Come ottenere la pensione minima 2025 con soli 15 anni di contributi: la guida dell’INPS aggiornata

L’obiettivo della pensione minima è garantire un livello minimo di sostentamento agli anziani che hanno versato contributi insufficienti per ottenere una pensione più elevata. Il meccanismo prevede che, qualora l’importo della pensione calcolata sia inferiore alla soglia minima, l’INPS integri la differenza attraverso una maggiorazione sociale, a condizione che il pensionato rispetti determinati requisiti reddituali.

È importante sottolineare che la pensione minima non è un diritto automatico per tutti i pensionati, ma è riservata a chi soddisfa specifiche condizioni di reddito personale e familiare. Inoltre, non tutte le tipologie di pensioni sono integrabili al minimo: sono escluse, ad esempio, le pensioni calcolate esclusivamente con il sistema contributivo.

Requisiti per la pensione minima con 15 anni di contributi

Il requisito ordinario per la pensione di vecchiaia in Italia è di almeno 20 anni di contributi, ma la legge prevede alcune eccezioni che consentono di andare in pensione con soli 15 anni di contributi. Queste eccezioni sono state confermate anche per il 2025 e sono principalmente tre:

Come ottenere la pensione minima 2025 con soli 15 anni di contributi: la guida dell’INPS aggiornata

1. Deroga Amato (Legge 503/1992): consente di accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi se si rientra in una delle seguenti categorie:
– Lavoratori che hanno maturato tutti i 15 anni di contributi prima del 31 dicembre 1992.
– Lavoratori autorizzati al versamento dei contributi volontari prima del 31 dicembre 1992.
– Lavoratori che, per motivi indipendenti dalla propria volontà, hanno cessato l’attività lavorativa e sono stati autorizzati ai volontari prima della stessa data.

2. Pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi per lavoratori discontinui: in alcuni casi particolari, chi ha avuto una carriera lavorativa irregolare o discontinua può accedere alla pensione con 15 anni di contributi, ma solo se ricorrono condizioni specifiche stabilite dalla normativa.

3. Opzione contributiva della pensione di vecchiaia: chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 può accedere alla pensione di vecchiaia con almeno 15 anni di contributi, ma solo se l’importo dell’assegno maturato risulta pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale INPS (per il 2025 pari a circa 754 euro mensili), condizione spesso difficile da raggiungere con soli 15 anni di contributi.

Come fare domanda all’INPS e quali documenti servono

Per richiedere la pensione minima con 15 anni di contributi è necessario presentare domanda all’INPS, seguendo una procedura ben precisa. La domanda può essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica attraverso il portale ufficiale dell’Istituto, accedendo tramite SPID, CIE o CNS.

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Durante la compilazione della domanda, è fondamentale indicare tutti i periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa) e allegare la documentazione richiesta, tra cui:

– Documento d’identità e codice fiscale;
– Certificati attestanti i periodi di lavoro e i versamenti contributivi;
– Eventuali autorizzazioni ai contributi volontari rilasciate prima del 31 dicembre 1992 (per chi rientra nelle deroghe);
– Dichiarazione dei redditi personale e del coniuge, necessaria per la valutazione dei requisiti reddituali ai fini dell’integrazione al minimo.

Limiti di reddito e calcolo dell’integrazione al minimo

L’integrazione al minimo viene riconosciuta solo se il pensionato rispetta determinati limiti di reddito, aggiornati annualmente dall’INPS. Per il 2025, il limite di reddito personale è pari a 7.781,93 euro annui, mentre il limite per il reddito cumulato con il coniuge è di 23.345,79 euro annui.

Come ottenere la pensione minima 2025 con soli 15 anni di contributi: la guida dell’INPS aggiornata

Chi percepisce altri redditi (da lavoro, immobili, rendite finanziarie, ecc.) che superano tali soglie non ha diritto all’integrazione al minimo, anche se la pensione maturata risulta inferiore alla soglia prevista. L’INPS effettua controlli incrociati sui dati fiscali per verificare la sussistenza dei requisiti.

Il calcolo dell’integrazione avviene in modo da portare l’importo mensile della pensione fino al livello della pensione minima. Se, ad esempio, la pensione maturata è di 400 euro mensili, l’INPS integra con ulteriori 198,61 euro per raggiungere i 598,61 euro previsti per il 2025, sempre che il pensionato rispetti i limiti di reddito.

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